Quattro chiacchiere con Francesco Maneli

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Buongiorno wordsbookiani!

Quali programmi avete per il fine settimana? Oggi per me inizia ufficialmente il weekend. Non si lavora e posso dedicarmi un pochino di più alla lettura e ai parenti. Esatto, oggi è la giornata dei parenti per me, pranzo dai nonni e cena dagli zii!

Per cominciare la giornata, però, vi lascio la mia chiacchierata con Francesco Maneli autore di Ferion. Cuore vs acciaio edito da Cavinato Editore International.


Il romanzo


Ferion
FERION. CUORE VS ACCIAIO
di Francesco Maneli


Editore: Cavinato Editore International
Formato: Cartaceo • Prezzo: € 20,00 • Pagine: p. 461 • Uscita: 1 gennaio 2016

TRAMA:
Questa è una storia ambientata in una terra magica, in un mondo pieno di mistero, di cavalieri e combattenti formidabili; una terra in cui la forza del cuore è pari a quella dell'acciaio. La forza di cui si parla è l'abisso del cuore, un potere unico, come unico è il passato e il cuore di ognuno. In questo mondo i giorni bui diventano ultimi desideri di chi si riscatta cambiando la propria vita ed il proprio destino attraverso una colpa o un passato oscuro. Perché il miglior modo per affrontare il futuro nasce dagli errori che si commettono e dalla capacità di crescere con loro. La sofferenza è una fiamma che non si può spegnere ed è proprio questa fiamma che con la sua luce rende visibile il nostro coraggio e ci permette di vedere chiaramente chi siamo. Tutto iniziò quando la notte aveva già avvolto il mondo e sembrava non lasciar spazio più a nulla. In questo tempo e luogo sconosciuto il grande drago Angarus, signore del cielo e della terra di Tabraca, si trovò a fronteggiare una situazione inaspettata: un bambino. Un bambino dal passato avvolto nelle tenebre, dense e misteriose, come lo era quella notte.
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Intervista a Francesco Maneli


Ed eccoci per vedere come è andata la chiacchierata con Francesco. Vi avevo già parlato del suo romanzo qualche tempo fa in un appuntamento di Italian reports e oggi sono contenta di potervi raccontare qualcosa di più sull'autore e sul romanzo attraverso quest'intervista, pronti?

D: Per prima cosa ti andrebbe di parlarci un po’ di te? Chi è Francesco nella vita di tutti i giorni?
R: Ciao! Innanzitutto volevo ringraziarti per la possibilità che mi hai dato di farmi conoscere! Cercherò di descrivermi iniziando dalle cose semplici, quelle che amo e che più mi rappresentano.
Sono uno studente di giurisprudenza e anche se generalmente la legge viene associata a qualcosa di asettico, freddo e razionale, mi piace pensare che ci sia comunque al suo interno una sorta di poesia.
Amo praticare sport, in modo particolare la corsa, la quale significa per me “mancanza di trucchi ed inganni, libertà in grado diriempire i respiri di determinazione”.
Naturalmente sono un appassionato della scrittura e della letteratura, mondi che considero“unici” essendo medicine per l’anima ed armi per affrontare la quotidianità (ed addirittura noi stessi!).Sono convinto che la letteratura abbia una “magia” incomparabile e che riesca a cambiare le persone facendo aprire loro gli occhi. Questo prodigio può avvenire solamente “in silenzio”, negli spazi dell’anima che sembrano vuoti e che, invece, attraverso la lettura o un foglio bianco ed una penna, vengono colmati ed arricchiti con idee permanenti. Probabilmente è proprio questo suo modo cauto ed intimo che rende la scrittura ineguagliabile: essa non ci “cade addosso” come spesso fa la vita, con tutta la sua irruenza, ma sembra quasi invitarci a “passeggiare insieme”, e spesso, sono proprio queste passeggiate silenziose a cambiarci nel profondo..

D: Com’è nata la tua passione per la scrittura?
R: Credo di aver avvertito dentro di me degli “spazi vuoti da riempire” e sentivo la necessità di parlarne e sfogarmi.
Il mio amore verso la scrittura è nato in modo del tutto naturale. Il primo approccio ha riguardato la poesia, un linguaggio più intimo e profondo che necessitava da parte mia di un silenzio importante. Tuttora leggere poesie mi emoziona come poche cose sanno fare. Credo, infatti, che ci sia un’espressione di vita e di amore nell’arte poetica, dove tutto diviene puro: la rabbia, l’odio, la gelosia, l’amore, l’amicizia, ogni sentimento ha una espressione di quiete apparente. Alcune poesie sono persino in grado di scavarci dentro e di lasciare un solco talmente profondo che si può riempire solo attraverso l’amore.

D: Com’è nata l’idea per “Ferion"?
R: Ero alle prese con numerosi errori commessi in passato: scelte sbagliate, tempo perso e occasioni non sfruttate al meglio.
Stavo attraversando un periodo “particolare” e mi imbattei, per caso, ad un incontro che adesso definirei rivelatore. Incappai in una conversazione tra adolescenti (tutt’altro che banale!) e rimasi piacevolmente colpito dalla seguente frase: “se ti impegni puoi fare tutto ed i risultati prima o poi arriveranno”. Una frase semplice e diretta, ma anche vera ed assoluta.
Una di quelle cose, tanto semplici quanto belle, quelle che di solito non ci accorgiamo di amare ma che in realtà sono quelle che riempiono i nostri giorni e danno significato a tutto.
E’ così che compresi che la vita è realmente meno complicata di ciò che sembra.
Gli ostacoli, infatti, li creiamo da soli e quindi (anche se con difficoltà) siamo in grado di governarli e superarli!
Ferion è nato con l’intento di scrivere una storia dove i sentimenti diventano magia, dove gli errori sono solo un’arma per affrontare il futuro e le belle emozioni(che non sono mai banali) possono realmente aiutarci a “combattere” anche contro noi stessi.

D: ​Quali sono le tematiche principali del tuo romanzo?
R: A farla da padrone sono i sentimenti.
L’intento era di creare una storia che fosse un misto tra fiaba e romanzo classico, con un linguaggio e dei dialoghi “stile manga”.
Cercavo qualcosa ad impatto diretto col cuore e spero di esserci riuscito! Devo comunque ammettere che scriverlo è stata un’avventura stupenda. In Ferion non si parla solo di colpe o errori, capaci di condizionare la vita dei personaggi, ma soprattutto di amore, della sicurezza dei sentimenti, di coraggio e di perdono.
L’intero libro è volto a lanciare un messaggio semplice da comprendere, ma arduo da applicare: conosci te stesso ed accettati!
Non a caso in Ferion la magia più potente, perché unica per ognuno dei protagonisti, è: l’Abisso del cuore. Già il nome di questo potere indica quanto in profondità occorra addentrarsi per ritrovare se stessi e, solo dopo questo lungo viaggio, il premio dei protagonisti è una magia straordinaria in grado di sbaragliare i nemici e di vincere ogni battaglia.

D: Ci puoi parlare un po' dei personaggi?
R: Ci sono tanti personaggi e con storie diverse; ogni protagonista ha un errore da raccontare ed affrontare.
Il messaggio che volevo trasmettere è che la perfezione non esiste e solamente dagli errori (che accomunano tutti) possiamo ripartire e comprenderci.
Il protagonista, oltre a commettere degli sbagli, si chiede molto spesso cosa sia giusto o sbagliato, se sia meglio seguire l’istinto, il cuore, la ragione o la fede.
Ferion non affronta tutto questo da solo, ma viene sostenuto da una seconda personalità con la quale discuterà spesso su come comportarsi o quale decisione prendere.
Ad accompagnare il protagonista durante la sua crescita ci saranno diverse figure: il mago Altidor nella sua fanciullezza (una sorta di padre adottivo) e Catrina (una mamma alquanto manesca!). Ferion incontrerà tre maestri durante la sua adolescenza e sarà guidato sino all’età adulta dal grande drago Angarus.
Ogni personaggio regala a Ferion qualcosa su cui riflettere; Altidor e Catrina impersonificano i punti fermi della vita; i maestri rappresentano contemporaneamente la famiglia, l’amore infranto e la delusione per un’amicizia finita; infine, il drago Angarus è l’insegnante che lo addestra a non aver paura dei propri errori e sentimenti.
Ad alleggerire queste tematiche, ci saranno però gli allenamenti, le guerre, le magie straordinarie e le armi che cambiano forma oltre che numerosi altri personaggi bizzarri!

D: C'è qualcosa di te nel romanzo?
R: Certo! Direi quasi tutto!
Ho cercato volutamente di farmi conoscere anche dalle persone a me più vicine.
In questo libro ci sono io, nel bene e nel male. Ho descritto il mio cuore e le mie idee, il mio umorismo ed i miei difetti. Chi mi conosce può riconoscermi tra le righe del racconto! Oltre al fatto che Ferion possiede anche alcune mie caratteristiche fisiche!

D: Hai qualche nuovo progetto di cui puoi svelarci qualcosa?
R: Al momento sto lavorando al seguito di Ferion.
Ho però (da più di un anno) un romanzo in testa, qualcosa di totalmente distante dal genere fantasy. Anche se la magia sarà comunque presente, le tematiche affrontate saranno, invece, concrete ed attuali: il bullismo, l’alcolismo, la malattia di un genitore…
Potrebbe risultare un genere “drammatico”, ma la mia vera intenzione è quella di mettere in primo piano l’amore e la sua potenza!

D: Mi consiglieresti un romanzo? Magari quello che ti ha fatto pensare di iniziare a scrivere?
R: Te ne consiglio uno in particolare, molto leggero e divertente: Delirio di una notte di mezza estate di David Safier.
Mi è piaciuto soprattutto per il messaggio finale che l’autore ha voluto trasmettere, un messaggio sempre attuale, ma del quale non svelerò nulla!

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E voi cosa ne dite, siete curiosi di leggere Ferion?
Ciaoooooooo!

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