Roberto Gerilli

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Buongiorno wordsbookiani!

Come state? Cosa mi raccontate di bello? Oggi sono qui per fare una bella chiacchierata con Roberto Gerilli autore di Vietato leggere all'inferno edito da Speechless. Sono davvero contenta di fare una nuova intervista. Mi piacciono moltissimo e spero che piacciano anche voi perché ho intenzione di farne molte altre!

Prima di cominciare però vi ricordo i dettagli del romanzo di cui parleremo in questo post. Un romanzo che vi avevo già segnalato qualche tempo fa in un appuntamento di Italian reports e che ora possiamo conoscere meglio...

Tit 1

Vietato leggere all’inferno
VIETATO LEGGERE ALL'INFERNO
di Roberto Gerilli


Editore: Speechless
Formato: Cartaceo • Prezzo: € 15,90 • Pagine: p. 412 • Uscita: 10 ottobre 2016

TRAMA:
Mi chiamo Amleto Orciani e sono un libromane. Ho trentacinque anni e mi faccio dall’età di dodici, quando la lettura era ancora legale. Ho iniziato per scherzo con L’isola del tesoro e non ho più smesso.
Leggere è la prima cosa a cui penso quando mi sveglio e l’ultima prima di andare a dormire. Sono talmente assuefatto da conoscere il significato di parole come paradosso, pennivendolo e opulenza. Insomma, uno sniffa-inchiostro senza speranza.
Vivo vicino ad Ancona, lavoro come inserviente in un discount di bricolage e arrotondo spacciando romanzi alla gente della zona. La mia vita non è un granché, ma mi ci trovo. Il problema è che vorrei avere più soldi, per questo accetto di aiutare Eleonora.
La ragazza è brava, ma così folle da voler cambiare il mondo dell’editoria da sola. Per seguirla mi tocca coinvolgere amici discutibili e incontrare gente che preferirebbe vedermi morto (il Bibliotecario ti dice niente?). Meno male che ho dalla mia Caterina, una camgirl con un secondo lavoro ancora meno presentabile del primo, però non sono sicuro mi possa salvare il culo, stavolta. Se ne esco vivo, giuro che smetto di leggere. Forse.
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Tit 2

Ciao Roberto, è un piacere poterti ospitare sul mio blog e sono felicissima di poterti intervistare. Mi piace scoprire dettagli dei romanzi che mi passano tra le mani e trovo che le interviste siano un ottimo modo per farlo quindi sono prontissima per cominciare...

D: Per prima cosa sarei curiosissima di conoscerti un po’ meglio, Roberto. Parlaci un po’ di te.
R: Ciao Clarissa, piacere di conoscerti. Cerco di presentarmi, vediamo un po’: sono Roberto Gerilli, o per far prima Rob, vivo a Falconara Marittima e dalla mia finestra vedo la splendida raffineria API, che di notte sembra un perfetto scenario di fantascienza rétro. Sono un nerd (e non faccio nulla per nasconderlo), ho serie difficoltà a crescere (e non faccio nulla per nascondere nemmeno questo) e, parafrasando il colonnello John “Hannibal” Smith, vado pazzo per le storie ben riuscite.

D: Come è nata la tua passione per la scrittura?
R: Non ne ho idea, e giuro che sono sincero. Sono sempre stato bravo in matematica e nelle materie scientifiche, mentre nei temi di italiano era una festa quando raggiungevo una sufficienza risicata. Però ho sempre amato inventare storie. Alle elementari ho iniziato con un fumetto, I più grandi Supermatiti della Storia (matite con i superpoteri: una gran figata, lo so), però a disegnare facevo schifo per cui mi sono buttato sulla scrittura e basta. Il primo romanzo l’ho iniziato a undici anni: aveva come protagonisti dei pirati (perché avevo appena finito di leggere L’isola del tesoro) che trovavano un castello disabitato e diventavano cavalieri medioevali (perché avevo iniziato a guardare Prince Valiant). Nessuno l’ha mai apprezzato quanto sarebbe stato giusto!.

D: Come è nata l’idea di “Vietato leggere all’inferno”?
R: Vietato leggere all’inferno è nato in macchina mentre tornavo a casa dopo un giro in libreria. Ero in fissa con Breaking Bad e ho pensato: cosa succederebbe se sostituissi la metanfetamina blu con la letteratura? Però era ancora solo uno scherzo dentro la mia testa, niente di più. Poi mi misi a chattare con Alessandra e lei mi disse che aveva finito i romanzi da leggere e che sarebbe dovuta uscire a rimediarne qualcuno. E a quel punto, boom, l’idea ha messo radici e ha preteso di essere scritta.

D: Hai un romanzo che ti ha fatto pensare “ecco perché voglio scrivere”?
R: Non proprio. O meglio, c’è in effetti un romanzo che ha segnato la svolta nella mia convinzione di voler diventare uno scrittore, ma non perché mi ha ispirato. Non ti dirò il titolo, ma era talmente brutto che pensai: io posso scrivere di meglio. E purtroppo lo penso tuttora di fronte a molti altri libri che mi capitano tra le mani :P

D: Molti autori hanno differenti routine, puoi dirci la tua?
R: La mia di solito è questa. Ho un’idea. La tengo in testa e la lascio crescere. È come se fosse un piccolo vortice che attira altre idee di passaggio, le mangia e si evolve. Un po’ inquietante, a ben pensarci. In ogni caso, quando l’idea è diventata tanto grande da premere per uscire, allora butto giù una breve sinossi (che finisco sempre per non rispettare). E poi inizio a scrivere. La prima stesura non è mai rigorosa, mentre dalla seconda in poi cerco di strutturare bene la storia e soprattutto di migliorare i dialoghi. Lavoro tantissimo sui dialoghi, li adoro.

D: C’è una frase o una citazione che ti piace particolarmente di “Vietato leggere all’inferno”? E come mai è la tua preferita?
R: La domanda mi coglie in contropiede, non avevo mai pensato alla mia citazione preferita. Però la prima frase che mi viene in mente è questa: “Preferirei fingermi morto durante un convegno di necrofili piuttosto che innamorarmi di Eleonora”. La pensa il protagonista, Amleto, e mi è rimasta impressa perché fece ridere tantissimo la mia prima lettrice, e sentendo le sue risate capii che quella storia poteva funzionare.

D: Quanto tempo ha richiesto la stesura di “Vietato leggere all’inferno”?
R: Difficile dirlo con esattezza perché la lavorazione è stata complessa e divisa in più fasi. Diciamo che per la prima stesura ho impiegato 5/6 mesi, a cui poi sono seguiti molti editing e molte revisioni distribuite nell’arco di 2/3 anni. Sulla copertina c’è il mio nome, ma ho avuto una squadra affiatata e super efficiente a sostenermi.

D: Hai delle abitudini particolari? Dove e quando scrivi di più?
R: Io e la mattina abbiamo un rapporto conflittuale (non la sopporto proprio), per cui scrivo meglio il pomeriggio o la sera. Il più delle volte scrivo nella mia camera. Ho una sdraio e di solito mi piazzo lì, con il portatile sulle gambe e gli auricolari nelle orecchie. Ascolto colonne sonore di film (quelli Marvel, per lo più) o comunque musica senza testi, perché altrimenti mi mento a canticchiare e mi distraggo. La parte più difficile è non guardare le notifiche del cellulare o resistere alla tentazione di cazzeggiare su Internet: se esce il nuovo trailer di Star Wars come fa a rimanere concentrato sulla scrittura?

Grazie ancora per aver risposto alle mie domande e in bocca al lupo!!

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È stato un vero piacere poter scoprire di più su Roberto e il suo romanzo.
E voi cosa ne dite, siete curiosi di leggere Vietato leggere all'inferno?
Ciaoooooooo!

8 commenti

  1. Ciao! Sto leggendo questo libro e devo dire che mi sta prendendo un sacco. Sono proprio contenta di aver letto anche quest'intervista all'autore! Quindi grazie. :)
    Kia

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    1. È stato un piacere poterlo intervistare e scoprire qualcosa di più sul romanzo. Sono contenta che ti sia piaciuta!!

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  2. Anche io lo sto leggendo proprio in questo periodo:)
    Mi piace moltissimo e sono contenta di aver scoperto qualcosa in più su gerilli grazie alla tua intervista :)

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    1. Sono contenta che l'intervista ti sia stata utile e ti sia piaciuta!!!

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  3. Anche io avevo segnalato il libro nel blog tempo fa e mi è incuriosita molto!
    Intervista interessante, a me piacciono, quindi se ne farai anche altre ben venga!

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    1. Spero di riuscire a farne molte altre perché per me sono davvero interessantissime e si scoprono sempre dei dettagli in più!!!

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  4. Il più contento che abbiate trovato l'intervista interessante sono sicuramente io. Grazie ancora per avermi ospitato sul tuo blog ;-)

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    1. Grazie a te per aver risposto alle mie curiosità!! E in bocca al lupo ^___^

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