"Alone" di Giada Bafanelli

Buona domenica carissimi readers!!!

Come procede la giornata? Io sono rientrata adesso a casa. Il matrimonio di ieri è stato molto bello e mi sono divertita tantissimo perché è sono stata davvero felice di rivedere le mie compagne di università che, per l'occasione, si sono riunite tutte *__* Ho mangiato tantissimo e tutte cose buone e come immaginavo è scesa anche quella lacrimuccia che cercava di tornare al suo posto.

Oggi, però, sono qui per parlarvi dell'uscita di pochi giorni fa del racconto urban fantasy, Alone. Il solitario di Giada Bafanelli. Vi avevo già parlato di lei in occasione dell'uscita del suo primo romanzo La figlia della vendetta (potete trovare QUI il post dedicato a questo libri) e sono contentissima di essere di nuovo qui a parlarvi di lei.

Alone. Il solitario
di Giada Bafanelli

Editore: Self publishing
Pagine: 304
Prezzo: 0,99 €
Formato: E-book
Data d'uscita: 09 luglio 2015
Link acquisto: Amazon

Trama:
Dopo aver attraversato la Svezia, il cacciatore di lupi mannari Einar Ivarsson arriva nella piccola e silenziosa città di Falun. Lì viene ingaggiato per uccidere Kirsi, una ragazza che due mesi prima si è tramutata in mannaro, aggredendo due uomini. Ma niente è ciò che sembra e, tra apparizioni misteriose e rivelazioni oscure quanto pericolose, Einar si troverà a dover fare delle scelte difficili che riporteranno a galla il suo passato.
La Scacchiera Nera svelerà i suoi segreti... Sarete pronti ad incontrare l’Uomo Nero?

DUE PAROLE SULL'AUTRICE

Giada Bafanelli ha 27 anni e le sue più grandi passioni sono sempre state la musica e la narrativa, specialmente di genere fantasy. Oltre al racconto urban fantasy “Alone. Il solitario”, ha pubblicato il romanzo fantasy ispirato alla mitologia norrena “La figlia della vendetta” e il prequel “I giardini di Asgard”.

Per ulteriori informazioni potete trovare l'autrice su:
Facebook | Twitter | Blog

Questa volta vi lascio anche un piccolo estratto per incuriosirvi ancora di più:
Einar guardò l’orologio per l’ennesima volta. Detestava quando la gente non arrivava in orario. «Vuole ordinare, ora?» la cameriera, una ragazzina magra e piena di lentiggini intenta a masticare un chewingum, si era accostata di nuovo al suo tavolo.
«No, grazie. Sto ancora aspettando una persona.»
La cameriera rispose con un’alzata di spalle e si allontanò.
Einar, sbuffando, si poggiò allo schienale. Il suo cellulare era andato, e non poteva nemmeno chiamare la cliente per sapere se fosse morta. “Quasi tre quarti d’ora di ritardo, cazzo…”
E pensare che si era dovuto alzare all’alba e aveva attraversato in auto quella che a lui sembrava mezza Svezia, per arrivare puntuale all’appuntamento in quel buco di città. Si voltò a guardare verso la finestra: fuori aveva ripreso a nevicare così forte che era difficile distinguere persino i palazzi dall’altra parte della strada. Era ovvio che a quel punto, e per di più con un tempo del genere, non si sarebbe presentato nessuno. Cercando di reprimere l’irritazione, si alzò dal suo posto e si infilò il cappotto.
«’Fanculo» mormorò a denti stretti, rendendosi conto che la cameriera lentigginosa lo stava fulminando da lontano. Ma, considerando che aveva occupato per tre quarti d’ora un tavolo senza consumare niente, suppose che quell’occhiataccia fosse più che meritata. Prese il portafogli e lo aprì, alla ricerca di una banconota da lasciare sul tavolo prima di allontanarsi. “Quante Corone di mancia andranno bene?”
Come se avesse avuto una sua volontà, lo sguardo gli cadde sulla fotografia che teneva, ormai da anni, all’interno del portafogli.
Eva sorrideva, in quella foto. I capelli lunghi e biondi le ricadevano scompigliati sulle spalle; le labbra rosse spiccavano come due petali sulla carnagione chiara.
Einar distolse lo sguardo e si morse l’interno della guancia. Si accorse che una mano gli tremava, così richiuse il portafogli e se la infilò in tasca.
«Signor Ivarsson?» una voce femminile lo riportò alla realtà. Rialzò lo sguardo e i suoi occhi si posarono su un viso di mezza età, segnato però da rughe che sarebbero dovute appartenere a una donna molto più vecchia. «Sono Päivä Saarinen, ci siamo sentiti al telefono l’altro giorno. Mi dispiace se l’ho fatta aspettare, ma sono stata bloccata a causa del tempo.» Einar ricacciò indietro la smorfia che gli si stava dipingendo in faccia. «Signora Saarinen…» disse, stringendole la mano. «Non si preoccupi, ero appena arrivato.»

Cosa ne pensate? Ditemi tutto nei commenti ^_^
Ciaooooooooo

6 commenti

  1. Mi ispira! Lo leggerò sicuramente! Nel frattempo lo metto in lista <3
    Ma c'è solo in ebook? Perchè la copertina mi piace e non mi dispiacerebbe averne il cartaceo ^_^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Roby!!
      Allora ho sentito Giada che mi ha detto che purtroppo c'è solo in ebook!

      Elimina
    2. Peccato! Allora mi sa che lo prendo in ebook<3
      Grazie lo stesso! ^_^

      Elimina
    3. Fammi sapere cosa ne pensi poi!!

      Elimina

Grazie mille per essere passato di qui, se ti fa piacere lascia un tuo pensiero!