Buongiorno wordsbookiani!!
Come avete passato il fine settimana? Qui sul blog sono stata presissima e a casa anche. Ci sarà prima o poi un fine settimana in cui finalmente posso spaparanzarmi sul divano per un'intera giornata non facendo altro che leggere?
Per il momento lo continuo a sognare, sia mai che prima o poi si avveri!!
Oggi ho deciso di lasciarvi una nuova recensione. Un romanzo uscito poco tempo fa che, grazie alla Fabbri Editori, ho avuto modo di leggere e scoprire, sto parlando di Svegliami quando tutto sarà finito di Robyn Schneider. Se dalla trama ero incuriosita ma un po' titubante, la lettura si è rivelata davvero interessante.
Come avete passato il fine settimana? Qui sul blog sono stata presissima e a casa anche. Ci sarà prima o poi un fine settimana in cui finalmente posso spaparanzarmi sul divano per un'intera giornata non facendo altro che leggere?
Per il momento lo continuo a sognare, sia mai che prima o poi si avveri!!
Oggi ho deciso di lasciarvi una nuova recensione. Un romanzo uscito poco tempo fa che, grazie alla Fabbri Editori, ho avuto modo di leggere e scoprire, sto parlando di Svegliami quando tutto sarà finito di Robyn Schneider. Se dalla trama ero incuriosita ma un po' titubante, la lettura si è rivelata davvero interessante.
Svegliami quando tutto sarà finito
di Robyn Schneider Editore: Fabbri Editori Pagine: 336 Prezzo: 16,00 € Formato: Cartaceo Link acquisto: fabbrieditori.eu
Trama:
Latham House è uno strano posto per incontrarsi. Un tempo era un collegio tra i boschi, ma oggi è tutta un’altra cosa. Dove una volta si raccoglievano studenti da ogni angolo degli Stati Uniti, ora vivono sotto stretto controllo medico oltre un centinaio di giovani affetti da una forma particolarmente grave di tubercolosi. Qui, lontani dal resto del mondo, i ragazzi trascorrono i giorni in perenne attesa, nella speranza di guarire e tornare dalle loro famiglie, dai loro amici, alle loro vite. È una specie di vacanza forzata, ma Lane, il nuovo arrivato, proprio non vuole saperne: ha dei progetti per il futuro e la malattia è solo un ostacolo tra lui e lo studio. Ma quando si accorge che il suo fisico non gli permette di restare la notte piegato sui libri, capisce che ci sono cose più importanti. In mensa ha notato un eccentrico gruppo di amici: Marina, una nerd con il pallino del teatro; Charlie, uno scherzoso cantautore in erba; Nick, una miniera di battute taglienti; e infine Sadie, un’aspirante fotografa con la quale condivide un vecchio, imbarazzante ricordo. Lane vuole essere uno di loro. E, soprattutto, vuole ricucire il rapporto con Sadie, incrinatosi un’estate di qualche anno prima. Entrato nel gruppo, Lane scopre una nuova vita, impara a infrangere le regole, a disobbedire in nome dell’amicizia. E insieme a Sadie ci racconta la loro storia, quella di un ragazzo e di una ragazza che giorno dopo giorno si avvicinano, si scoprono e imparano ad amarsi nonostante la malattia. Perché quando il dolore ti spinge all’estremo, l’amore è l’unico rimedio. |
• RECENSIONE •
Come vi anticipavo prima dei dettagli del libro, ho iniziato questo romanzo un po' titubante.
Si è diffusa negli Stati Uniti una malattia grave, una nuova forma di tubercolosi e, alla Latham House, vengono "ricoverati" i giovani ragazzi affetti da questa malattia.
Con una premessa così sinceramente ero un po' spiazzata. Avevo paura di imbattermi in un romanzo triste, dove il pensiero di questa malattia fosse il centro di gravità di ogni cosa. Non posso dire che non sia del tutto così: ovviamente la tubercolosi è il centro nevralgico su cui ruotano tutte le vicende ma l'autrice è stata in grado di non soffocare il lettore. Durante la lettura non ci si sente oppressi o avvolti da una nuvola di tristezza bensì i personaggi con il loro carattere super combattivo mi hanno regalato momenti di riso che hanno reso la lettura piacevole.
Lane, Sadie, Nick, Marina e Charlie sono il gruppetto di ragazzi di cui seguiremo le vicende. Chi prima, chi dopo, si sono ritrovati tutti a dover affrontare il loro destino alla Latham ed è qui che, nonostante il loro carattere, hanno formato un gruppo unico e pronto a vivere al meglio quello che gli viene offerto.
Da "emarginati" nella vecchia scuola, qui diventano complici, il gruppetto più rumoroso, quello che infrange le regole, quello che attira lo sguardo dei nuovi arrivati.
Alla Latham hanno la possibilità di essere se stessi ma essere anche quello che non sono mai stati; una sorta di seconda opportunità che permette di capire qual'è il proprio posto nel mondo.
Ho apprezzato tantissimo come questi personaggi interagissero tra loro, come, a loro modo, affrontassero quello che gli stava capitando e come l'un l'altro si aiutassero a superare i momenti peggiori. Ci sono stati momenti davvero intesi che mi hanno fatto fermare a riflettere. Come avrei reagito io in una situazione simile? Avrei trovato la forza per conquistare il mio posto?
Con i capitoli che si alternano tra il pov di Lane e quello di Sadie (veri protagonisti di questo romanzo) si ha modo di apprezzare ogni loro scambio di battute. Questi momenti sono quelli che mi hanno colpito di più. Ne ho sottolineati una marea (e io non sono una che sottolinea più di tanto) perché si ponevano quesiti e si davano risposte che proprio non mi aspettavo, spronandosi a vicenda a non mollare.
Alla fine ho divorato questo romanzo in pochissimo tempo, l'adrenalina di scoprire che cosa sarebbe successo ad ognuno di loro, come si sarebbe svolta la storia e che piega avrebbe preso la parentesi amorosa, hanno fatto sì che mi perdessi tra le pagine.
Arrivata alla fine avrei voluto ancora qualche pagina, ma non è andata così. Una cosa, però, mi ha fatto davvero piacere: trovare nelle ultime pagine una nota dell'autrice, in cui quest'ultima si spiega e spiega come è nata questa storia, quali ricerche ha fatto e qualche piccola nota storica. Ho davvero trovato interessante leggere queste pagine.
Vorrei concludere lasciandovi quest'altra frase che mi ha colpito particolarmente e che mi appunterò sicuramente da qualche parte perché credo sia molto giusta!
Si è diffusa negli Stati Uniti una malattia grave, una nuova forma di tubercolosi e, alla Latham House, vengono "ricoverati" i giovani ragazzi affetti da questa malattia.
Con una premessa così sinceramente ero un po' spiazzata. Avevo paura di imbattermi in un romanzo triste, dove il pensiero di questa malattia fosse il centro di gravità di ogni cosa. Non posso dire che non sia del tutto così: ovviamente la tubercolosi è il centro nevralgico su cui ruotano tutte le vicende ma l'autrice è stata in grado di non soffocare il lettore. Durante la lettura non ci si sente oppressi o avvolti da una nuvola di tristezza bensì i personaggi con il loro carattere super combattivo mi hanno regalato momenti di riso che hanno reso la lettura piacevole.
Da "emarginati" nella vecchia scuola, qui diventano complici, il gruppetto più rumoroso, quello che infrange le regole, quello che attira lo sguardo dei nuovi arrivati.
Alla Latham hanno la possibilità di essere se stessi ma essere anche quello che non sono mai stati; una sorta di seconda opportunità che permette di capire qual'è il proprio posto nel mondo.
Ho apprezzato tantissimo come questi personaggi interagissero tra loro, come, a loro modo, affrontassero quello che gli stava capitando e come l'un l'altro si aiutassero a superare i momenti peggiori. Ci sono stati momenti davvero intesi che mi hanno fatto fermare a riflettere. Come avrei reagito io in una situazione simile? Avrei trovato la forza per conquistare il mio posto?
Con i capitoli che si alternano tra il pov di Lane e quello di Sadie (veri protagonisti di questo romanzo) si ha modo di apprezzare ogni loro scambio di battute. Questi momenti sono quelli che mi hanno colpito di più. Ne ho sottolineati una marea (e io non sono una che sottolinea più di tanto) perché si ponevano quesiti e si davano risposte che proprio non mi aspettavo, spronandosi a vicenda a non mollare.
«Voglio rivelarti un segreto» dissi. «C’è differenza tra l’essere morti e il morire. Stiamo tutti morendo. Alcuni di noi muoiono per novant’anni, altri per diciannove. Ma ogni mattina, ogni essere umano sul pianeta si sveglia più vicino di un giorno alla morte. Tutti. Così, se ci pensi, vivere e morire sono solo parole diverse per dire la stessa cosa.»
Alla fine ho divorato questo romanzo in pochissimo tempo, l'adrenalina di scoprire che cosa sarebbe successo ad ognuno di loro, come si sarebbe svolta la storia e che piega avrebbe preso la parentesi amorosa, hanno fatto sì che mi perdessi tra le pagine.
Arrivata alla fine avrei voluto ancora qualche pagina, ma non è andata così. Una cosa, però, mi ha fatto davvero piacere: trovare nelle ultime pagine una nota dell'autrice, in cui quest'ultima si spiega e spiega come è nata questa storia, quali ricerche ha fatto e qualche piccola nota storica. Ho davvero trovato interessante leggere queste pagine.
Vorrei concludere lasciandovi quest'altra frase che mi ha colpito particolarmente e che mi appunterò sicuramente da qualche parte perché credo sia molto giusta!
Il fatto che una cosa sia temporanea non la rende meno importante, perché quello che conta è che quella cosa accada, non che duri per sempre.
Il mio giudizio: 4/5
★ ★ ★ ★ ☆
Cosa ne dite? Pensate di leggerlo?
Fatemi sapere come sempre il vostro parere ^__^
Ciaoooooooo
Ciao Clary, devo dire che all'inizio ero un po titubante verso questo libro, ma adesso sono abbastanza interessata a leggerlo. Mi aspettavo un libro diverso, ma così da come lo hai descritto lo hai resto più accattivante e il voto che gli hai dato mi ha fatto decidere di inserirlo in WL!
RispondiEliminaSono contenta di averti convinto a inserirlo in WL. Anche io all'inizio non ero convinta ma la storia poi mi ha coinvolto molto ^___^
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