"La vita in meglio. Due storie" di Anna Gavalda

Buon pomeriggio carissimi readers!!!

Weekend weekend! Ci siamo quasi il weekend è alle porte e questa settimana non vedevo l'ora. Anche se domani sarà una giornata pienissima sono comunque più rilassata e magari riesco a trovare anche un po' di tempo per organizzare le mie idee per il blog.

Come ogni venerdì, eccomi qui con una nuovissima recensione. La vita in meglio. Due storie di Anna Gavalda edito da Frassinelli che ringrazio ancora per avermi dato l'occasione di leggerlo.
Non avevo mai letto niente di questa autrice ed ero molto curiosa di scoprirne di più non appena ho avuto il libro tra le mani, quindi cominciamo subito... ^_^

La vita in meglio. Due storie
di Anna Gavalda

Editore: Frassinelli
Pagine: 224
Prezzo: 15,00 €
Formato: Rilegato
Link acquisto: edizionifrassinelli.it

Trama:
LEI: Mathilde ha 24 anni, abita con due gemelle che non vede mai in un appartamento che affaccia sul cimitero di Montmartre e ha cominciato a bere mojito per prendere le distanze dalla propria esistenza. Ha appena chiesto l'ennesimo prestito al cognato e adesso ha diecimila euro infilati in una delle borse che trascina sempre con sé. Quando si alza dal tavolo del bar è leggermente brilla, e non si rende conto di aver dimenticato proprio quella con i soldi. Stupida. Inutile. Senza speranza. Invece, quello, è il primo giorno della sua nuova vita.
LUI: Yann ha 26 anni, è bretone, bello come un cherubino e buono come il pane. Troppo per trovare lavoro come designer. Allora si arrabatta con un impiego qualunque, vive con una ragazza prepotente che non ama, in un condominio dove non conosce nessuno. In trappola. Solo. Rassegnato. Almeno finché incrocia la famiglia più surreale e amorevole che ci si possa aspettare. Tanto da mostrargli almeno la possibilità di essere finalmente se stesso. Anna Gavalda riprende il filo dei racconti di Vorrei che da qualche parte ci fosse qualcuno ad aspettarmi, e lo fa con lo sguardo acuto ed empatico di Raymond Carver, lo scrittore al quale è stata paragonata al suo esordio. Le sue sono vicende urbane, frenetiche, affannate, nelle quali i personaggi rischiano di essere risucchiati senza nome né volto. Gavalda glieli restituisce, regalando loro una storia, una scelta, una vita diversa.

• RECENSIONE •

Il romanzo è un po' particolare, narra due storie completamente diverse, con due personaggi che non si incontrano mai ma che hanno in comune una cosa fortissima, forse la più forte che possa esistere, la voglia di cambiare se stessi e la propria vita.
In un periodo di crisi come il nostro, due giovani ragazzi sono alle prese con la vita quotidiana, con l'essere messi alla prova da tutti e tutto, con la continua ricerca di ritrovarsi soddisfatti nel lavoro e nel mondo. Due personaggi differenti ma simili.

Mathilde è una giovane ragazza di 24 anni, che per cercare di non pensare al suo lavoro (che non le piace) è perennemente brilla. In una giornata come le altre, però, possiamo dire che la sua vita cambia completamente. Dopo aver conosciuto un uomo dall'aspetto insolito, inizia a porsi un bel po' di domande ed è qui che scatta una scintilla, il punto in cui o si cambia o ci sia arrende. Per fortuna Mathilde non si lascia scappare questa occasione.

Si era improvvisata un destino, giocava con la sua solitudine, si faceva dei film, si credeva la Mathilde di Una lunga domenica di passioni, cercava un ragazzo per niente bello che voleva darle una sistemata, glielo aveva sussurrato all'orecchio una di quelle notti, e anche se lei non lo trovava, anche se tutta quella storia era solo l'ennesima coglionata nel Paese dei Balocchi della Vita, la cosa non era grave, non sarebbe stato grave, lui le aveva già donato il magnifico regalo di sapersi in piedi, decisa, mattiniera, viva ed era... era già tanto.

Yann, invece, è un ragazzo di 26 anni con un lavoro a tempo indeterminato che, come nel caso di Mathilde, non lo soddisfa, non è quello che si era immaginato quando aveva iniziato gli studi e nemmeno quello che sognava. In una relazione stabile che non lo fa più sentire vivo, ha la fortuna di incontrare i suoi vicini che davanti ad un buon vino, si lasciano andare ai ricordi. Sono proprio i ricordi e le emozioni che il vicino Isaac trasmette al ragazzo, che lo convincono a fare qualcosa di stravolgente. Di abbandonare tutto e tutti per ricominciare a vivere, a vivere per davvero.


Capita a tutti di farsi fottere dalla propria anima, no? Quella bollicina lì... quella puttana che torna su senza avvertire per ricordarti che la tua vita non ti arriva neanche alle caviglie e che ti sei perso i tuoi sogni assurdi e fin troppo grandi per te. Le persone a cui non capita sono quelle che hanno rinunciato. O meglio ancora, direi, molto meglio e molto più comodo: che non hanno mai sentito il bisogno di misurarsi con... non so... di misurarsi e basta, di guardarsi nella palle degli occhi. Come le invidiavo, merda.

Il romanzo si legge veloce, scorre tra i pensieri e le emozioni di questi due personaggi che si raccontano, che ti fanno pensare a com'è la tua vita e a cosa puoi fare per migliorarti e per migliorare, ma non per gli altri, per te. Solamente per te stesso.
L'ambientazione e i personaggi così reali, fanno si che il lettore si identifichi nella storia, sia nei momenti drammatici sia nella speranza di una vita migliore.


Il mio giudizio: 3.5/5

★ ★ ★ ½

Adesso non mi resta che buttarmi in qualche altra lettura di quest'autrice. Mi ispira moltissimo Il mio piccolo principe. Qualcuno di voi ha mai letto quest'autrice? Cosa ne pensate?
A presto ^_^

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